
Osservatore per club di primo piano come Inter, Atalanta, Chelsea e Sampdoria, Alessandro Pizzoli ci offre una panoramica profonda e appassionata sul presente e sul futuro del calcio italiano ed europeo. In questa intervista esclusiva, racconta il suo punto di vista tecnico sulla finale di Champions, l’evoluzione dei giovani talenti, e condivide riflessioni preziose sul suo mestiere e le esperienze nei grandi club.
MS: L’Inter si prepara ad affrontare il Paris Saint-Germain nella finale di Champions League. Secondo Lei, quali potrebbero essere le chiavi tattiche per i nerazzurri in questa sfida così delicata?
AP: Sarà sicuramente una partita molto tattica. L’Inter dovrà prestare grande attenzione alla velocità e alla qualità tecnica del PSG. Ritengo fondamentale che i nerazzurri mantengano una squadra corta, compatta, e non concedano spazi. Dovranno essere bravi a ripartire velocemente, in verticale, per cercare di sorprendere i francesi.
MS: Con il mister Inzaghi in panchina, l’Inter sembra aver raggiunto una nuova maturità europea. Quanto crede abbia inciso il suo lavoro nel cammino verso questa finale?
AP: Il lavoro di Simone Inzaghi ha inciso tantissimo, così come quello della società, che gli ha sempre messo a disposizione una rosa molto competitiva. Inzaghi ha saputo valorizzare al meglio il gruppo, dimostrando grande capacità gestionale e adattamento tattico nelle sfide più importanti.
MS: Ritiene che questa Inter sia una delle squadre più complete della storia nerazzurra? C’è un reparto che l’ha colpita in particolare?
AP: È una grande Inter, tra le migliori degli ultimi anni. Certo, la squadra del Triplete rimane un riferimento difficilmente avvicinabile, e anche la prima era Moratti vantava campioni di livello assoluto. Ma questo gruppo è destinato a lasciare il segno. Il centrocampo, in particolare, mi ha impressionato per equilibrio, qualità e personalità.
MS: Il Milan ha attraversato una stagione complessa. Secondo Lei, da dove dovrebbe ripartire per tornare competitivo ai massimi livelli?
AP: Stagioni difficili possono capitare. Il Milan ha comunque al suo interno persone competenti. La nomina di Igli Tare come nuovo direttore sportivo potrebbe rappresentare un punto di svolta. È importante ricostruire un equilibrio e una visione chiara per tornare a competere ai vertici, dove il Milan storicamente merita di stare.
MS: Si parla di un possibile ritorno di Massimiliano Allegri sulla panchina rossonera. Come valuterebbe questa ipotesi?
AP: Personalmente, non lo considererei un semplice “ritorno” o una minestra riscaldata. Sono passati quasi quindici anni dalla sua prima esperienza al Milan. Allegri oggi è un tecnico ancora più maturo, con grande carisma e competenze. Potrebbe davvero rappresentare una soluzione molto valida.
MS: Si è parlato molto di Francesco Camarda, talento emergente del calcio italiano. Qual è la Sua opinione sulla sua crescita e quale sarebbe, secondo Lei, il percorso ideale?
AP: Camarda ha risentito un po’ dell’instabilità generale del club. Non avere avuto continuità con l’Under 23 lo ha penalizzato. Tuttavia, è un ragazzo con qualità fisiche e tecniche molto importanti. Ha tutte le carte in regola per recuperare terreno e imporsi. Serve solo fiducia e un percorso di crescita ben definito.
MS: In Italia si fa spesso fatica a lanciare i giovani. Secondo lei, è più un problema di mentalità o di sistema?
AP: Credo sia una combinazione dei due fattori. Purtroppo, molti allenatori preferiscono affidarsi a giocatori esperti per ridurre i rischi. Però ci sono segnali incoraggianti: penso, ad esempio, a Viera al Genoa, che ha dimostrato coraggio e competenza nel valorizzare i giovani. Dobbiamo imparare ad avere un po’ più di fiducia e pazienza con i ragazzi.
MS: La Giana Erminio ha disputato una stagione straordinaria, raggiungendo la finale di Coppa Italia di Serie C e i quarti di playoff. Cosa ritiene sia stato decisivo in questo percorso?
AP: La Giana ha dimostrato che, con idee chiare e serenità, si possono ottenere grandi risultati. È una realtà semplice, ma ben organizzata, che ha dato spazio ai giovani e creato un ambiente positivo. Il mister Chiappella è un allenatore molto preparato, con grandi prospettive.
MS: Il Chelsea stasera affronterà il Betis Siviglia nella finale di Conference League. Che tipo di partita si aspetta e quanto può contare questa coppa per i Blues?
AP: Mi aspetto una partita intensa, con ritmi alti. Il Betis è una squadra di valore, ma il Chelsea parte leggermente favorito. Gli episodi saranno determinanti. Ovviamente il cuore mi spinge verso il Chelsea, anche per il mio passato lì, ma sarà il campo a parlare. In ogni caso, vincere la Conference League può rappresentare un importante tassello nel percorso di rilancio del club.
MS: Lei è stato anche a Bergamo: con l’addio di Gian Piero Gasperini si conclude un’epoca per l’Atalanta. Chi vedrebbe bene come suo successore
AP: Con Gasperini si chiude un ciclo storico, il più importante della storia atalantina. Ora bisognerà ripartire con idee chiare, un gruppo solido e una società che non ha più il vestito da provinciale, ma è una realtà europea a tutti gli effetti. La scelta del nuovo allenatore sarà cruciale per proseguire su questa strada.
MS: Infine, ci può spiegare in cosa consiste il suo lavoro di osservatore, e qual è stato il Suo percorso in club prestigiosi come Inter, Atalanta e Chelsea? E quali sono i Suoi progetti futuri?
AP: Il mio lavoro consiste nel cercare talenti che possano rappresentare investimenti interessanti per il futuro. Ho avuto la fortuna di lavorare in realtà importanti come Atalanta, Inter, Sampdoria (come responsabile del settore giovanile), Palermo e il Chelsea a livello internazionale. Anche l’esperienza con la SPAL, sebbene si sia conclusa in modo negativo, mi ha permesso di crescere molto. Ora il mio obiettivo è quello di rimettermi in gioco in un progetto serio, che mi consenta di lavorare con professionalità e passione.
FS: Concludendo ora sta collaborando con Adicosp, che associazione sportiva è?
AP: Per ADICOSP mi occupo della formazione tecnica nei corsi per Direttori Sportivi. Come associazione siamo molto sensibili a queste tematiche e a tal proposito ringrazio il Presidente Alfonso Morrone per l’impegno quotidiano per promuovere l’associazione e tutelare la categoria.
📷 Alessandro Pizzoli membro Adicosp
📷 Alessandro Pizzoli a San Siro