Da ingegnere a stella del tennis: il tunisino Moez Echargui (MXP Tennis Team) scala il ranking ATP fino alla Top 150. Una storia di sacrifici, infortuni superati e lotte contro la burocrazia per inseguire il sogno del Grande Slam a 33 anni
È una delle storie più ispiratrici del tennis mondiale e ha il cuore pulsante al Quanta Club di Milano. Moez Echargui, tennista tunisino classe ’93, ha compiuto una scalata straordinaria nel ranking ATP, passando da numero 504 a inizio anno all’attuale Top 150, guadagnandosi il titolo di miglior giocatore di tennis dell’intero continente africano.
La sua non è stata una carriera semplice. Fin da giovanissimo, Echargui ha dovuto lasciare la Tunisia per gli Stati Uniti, costretto dalla mancanza di risorse e strutture adeguate. Ha rimandato il sogno professionistico fino ai 22 anni, conseguendo prima una laurea in Ingegneria e Scienze Informatiche. La vera svolta, però, è arrivata con l’approdo in Lombardia, dove dal 2022 si allena con l’MXP Tennis Team.
La scommessa vinta contro infortuni e burocrazia
Il percorso di Echargui è stato costellato di ostacoli: un infortunio al ginocchio, problemi al polso, alla caviglia e, più recentemente, uno strappo al bicipite femorale nel settembre 2024. Nonostante le avversità, la sua determinazione è rimasta incrollabile.
“Ci ha guardato negli occhi e ci ha detto ‘sto bene, credo nelle mie possibilità e penso di poter ancora raggiungere i primi 100 del mondo, quindi vado avanti”, racconta Marco Brigo, direttore sportivo di MXP, ricordando la chiacchierata decisiva di gennaio.
E ha avuto ragione lui: la sua “superstagione” ha toccato l’apice tra agosto e settembre, con la vittoria di ben tre titoli Challenger (il primo a Porto, poi Hersonissos e Saint-Tropez) e altri sei nel circuito ITF. In pochi mesi ha scalato circa 300 posizioni.
Il successo è un’autentica rivincita anche sulla burocrazia: per anni, l’atleta ha dovuto conciliare l’attività agonistica con stringenti limiti di visto, potendosi stabilizzare in Italia solo nel 2024 grazie a un permesso di soggiorno legato al tesseramento in Serie A1.
Verso l’Australian Open: il sogno Top-100
Oggi, Echargui è pronto a debuttare nelle qualificazioni di un torneo del Grande Slam a 33 anni, partendo dall’Australian Open a gennaio. Un traguardo che ripaga una vita di enormi sacrifici, difficoltà finanziarie e la lotta per competere da unico giocatore africano nei primi 200 al mondo.
Con pochi punti da difendere nei prossimi mesi, l’obiettivo Top-100 è ora “alla portata”, secondo Brigo che aggiunge che “la sua storia può essere d’ispirazione per tanti, vista ciò che ha dovuto superare. Siamo orgogliosi di aver creduto in Moez fin dall’inizio: è stata la scelta giusta”.

