Una vittoria che parla di resilienza. Scendere in campo, in casa, dopo la vittoria di un torneo, è sempre più difficile che farlo in altre circostanze, perché le aspettative da non deludere sono più alte. E il Firenze 1931, in passato, ha espresso questo calo di concentrazione o di determinazione, per cui si sente l’importanza di giocare in modo convincente nel proprio impianto, soprattutto se a seguito della vittoria in territorio veneto dello scorso mese, in uno dei templi del rugby. Il Vasari Arezzo, per altro, dimostra di non avere alcuna soggezione e, fin da subito, si rivela una squadra compatta, ben schierata, che con fermezza, caparbietà ed esperienza, parte all’attacco, segnando immediatamente una meta che rivela la mancanza di concentrazione dei padroni di casa. Il Firenze reagisce tiepidamente, arrivando sì a mettere il pallone oltre la linea avversaria, ma continuando a subire l’attacco deciso e incalzante degli Aretini, terminando così un primo tempo, in vantaggio per le trasformazioni eseguite, pari merito per le due mete a testa effettuate, ma decisamente in svantaggio per il dominio del campo, con un gioco sempre in difesa nei propri 22 m, nel quale non si sale, anzi, quasi si spera in uno sbaglio dell’avversario. E in effetti i Biancorossi ottengono alcuni cambi palla grazie a fuorigioco e ad uscite dalle linee laterali del Vasari. Parlavamo di resilienza dunque. La ripresa rivela come la precedente passività del Firenze sia legata al cambiamento di ruoli di alcuni giocatori e ad altre indicazioni interne, per cui rialzarsi e trovare un nuovo equilibrio hanno richiesto, forse, un tempo più lungo che in altre circostanze. La capacità di superare la fase difficile viene fuori con la 3° meta dei padroni di casa, a seguito della quale l’umiltà e il senso del dovere e dell’aiuto reciproco permettono di vedere in campo quanto chiesto dagli allenatori Nencioni e Volpicella, in merito a sostegno e a lavoro di squadra. La quarta e la quinta realizzazione sono esempio di caparbia umiltà e il segno di una squadra in crescita, nelle capacità e nell’attitudine mentale.